Tre parole che aprono il confronti tra la multinazionale americana del biomedicale, le organizzazioni sindacali, le istituzioni e che di fatto mettono in standby le scadenze annunciate per arrivare alla chiusura dei due stabilimenti bresciani nell’arco di due anni. “Dopo un’ampia e non semplice discussione – hanno dichiarato i rappresentanti sindacali – abbiamo raggiunto una prima ma importante intesa”.
Tre sono i punti del verbale di incontro:
1. sarà avviato senza condizione pregiudiziale alcuna, un confronto a livello nazionale per affrontare le prospettive industriali e occupazionali dei Medtronic/Invatec di Roncadelle e Torbole Casaglia;
2. in particolare, è stata ribadita dalle organizzazioni sindacali e accolta dalla direzione aziendale la necessità che le tempistiche fin qui evidenziate per la gestione della riorganizzazione aziendale siano rimodulate sulla base di quanto riemergerà dal confronto;
3. il Ministero dello Sviluppo Economico e la Regione Lombardi a hanno confermato la più ampia disponibilità a mettere a disposizione ogni strumento idoneo a favorire la rapida e positiva conclusione del confronto.
“Questo risultato –scrivono in un comunicato congiunto le organizzazioni sindacali bresciane (per la Cisl era presente il segretario generale Alberto Pluda, il segretario generale della Femca Cisl Giuseppe Marchi con il collega di Segreteria Rino De Troia) – è il frutto della tenace lotta delle lavoratrici in questi 36 giorni di sciopero con presidio”.