Chimica-Farmaceutica: Fondo bilaterale di solidarietà per il ricambio generazionale
TORNA INDIETRO

Chimica-Farmaceutica: Fondo bilaterale di solidarietà per il ricambio generazionale

2 min per leggere questo articolo

Pubblicato il 19 Febbraio 2018

Favorire l’ingresso nel mondo del lavoro di molti giovani garantendo responsabilmente il ricambio generazionale e l’invecchiamento attivo dei lavoratori. E’ l’obiettivo dell’Avviso Comune siglato da Farmindustria, Federchimica, Femca Cisl, Filctem Cgil e Uiltec. L’intesa dà seguito al percorso previsto nel “Patto per innovazione, produttività, occupabilità e responsabilità sociale” firmato il 17 ottobre 2017 e interagisce con quanto previsto dal contratto nazionale in tema di welfare contrattuale, bilanciamento delle esigenze lavorative e professionali, formazione, sostegno al reddito.

La prima traduzione pratica dell’accordo è l’istituzione di un Fondo Bilaterale di Solidarietà, attivato su scelta volontaria dei lavoratori e imprese del settore, gestito dall’INPS a seguito della pubblicazione del decreto istitutivo da parte dei Ministeri del Lavoro e dell’Economia. Il Fondo, primo in Italia per il suo genere, prevede prestazioni cumulabili tra loro e riguardanti tutti i lavoratori, intende:

Si tratta di un accordo davvero importante – sottolinea Nora Garofalo, segretario generale della Femca Cisl – che valorizza un quadro di relazioni industriali basato sulla responsabilità sociale e sulla partecipazione attiva del sindacato. Adesso auspichiamo tempi brevi per l’approvazione del decreto da parte dei due ministeri interessati. Gli strumenti nuovi che sono individuati nell’accordo sono indispensabili per dare tutele ai lavoratori, come l’anticipo pensionistico, ma anche per definire processi formativi in grado di rispondere alla esigenza di nuove professionalità che stanno emergendo nelle aziende, con l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro. Con la costituzione del Fondo Bilaterale di Solidarietà dimostriamo che la staffetta generazionale tra giovani e anziani sui luoghi di lavoro può davvero funzionare e rappresenta una concreta prospettiva di lavoro per le nuove generazioni”.