Infortuni, in Lombardia il 50% delle aziende è a rischio
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Infortuni, in Lombardia il 50% delle aziende è a rischio

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Pubblicato il 19 Gennaio 2018

Dopo i drammatici avvenimenti nel bresciano (la morte di un diciannovenne in un’officina a Rovato, le gravissime condizioni in cui versa l’operaio ustionato nell’acciaieria di Calvisano) e nel milanese (con il decesso dell’operaio ricoverato martedì salgono a quattro le vittime dell’incidente alla Lamina), Cgil Cisl Uil tornano a ribadire che non può esistere crescita economica e sociale senza sicurezza sul lavoro.

Oggi in tutte le aziende metalmeccaniche della regione è stata proclamata un’ora di sciopero con assemblee nei luoghi di lavoro.

In Lombardia, da gennaio a novembre 2017, sono stati 127 i morti sul lavoro. E quanto ai rischi, sul nostro territorio è presente circa la metà delle aziende considerate pericolose in base ai criteri dettati dalla Direttiva Seveso.

 

UNA LEGISLAZIONE ALL’AVANGUARDIA
(MA GLI INFORTUNI CONTINUANO A CRESCERE)

Gli strumenti a difesa delle condizioni di lavoro ci sono – scrivono i sindacati i una nota – abbiamo una legislazione sulla sicurezza tra le migliori d’Europa. I controlli e i dispositivi tecnici ci sono, anche se le risorse a favore dei servizi ispettivi sono sempre troppo limitate. Tuttavia gli infortuni continuano ad essere in aumento.

 

 

Molte sono le cause concorrenti: investimenti insufficienti in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro; una formazione troppo spesso non adeguata o sbrigativa; turni e orari di lavoro che non consentono il giusto recupero della fatica fisica e della concentrazione ed espongono le lavoratrici e i lavoratori – in particolare nelle piccole aziende e in determinati settori – a rischi elevati che spesso sono la fonte di infortuni e accadimenti mortali o invalidanti.

 

L’ATTENZIONE ALLA QUALITÀ DEL LAVORO

Da questo punto di vista una maggiore attenzione alla qualità del lavoro è necessaria. E’ necessario evitare che la ripresa economica e la competitività si giochino sulla riduzione dei diritti, a discapito delle condizioni di lavoro, con gravi ripercussioni sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori stessi, in condizioni di sempre maggiore precarietà psico-fisica.

Come sindacati – conclude il documento di Cgil Cisl Uil – non smetteremo di sostenere l’impegno dei rappresentanti dei lavoratori alla sicurezza, per ottenere il pieno rispetto di tutte le norme in materia sui luoghi di lavoro.

 

lombardia.cisl.it