“Ogni intervento di esproprio di parte dell’area Caffaro riguardante la riqualificazione urbanistica di via Milano, non pregiudicherà in alcun modo diretto o indiretto la continuità dell’attività industriale esistente e non prevederà alcun costo a carico della stessa”. Probabilmente non sarà questa precisazione – emersa ieri pomeriggio nell’incontro tra sindacati, sindaco e commissario per la bonifica – a far recedere la proprietà dall’annunciato trasferimento della produzione lontano da Brescia, ma almeno non potrà più essere usata a scusante.
In Palazzo Loggia le delegazioni sindacali di Femca Cisl, Filctem Cgil e Uiltec Uil sono state ricevute dal sindaco Emilio del Bono e dal Commissario nominato dal Ministero per sovrintendere alla bonifca dell’area, Roberto Moreni.
Ora “il vero tema – si legge in una nota sindacale – è lo studio in atto da parte del Ministero teso a trovare soluzioni per la messa in sicurezza della falda in caso di cessazione dell’attività produttiva scelta dall’azienda”.
AREA E IMMOBILI CAFFARO SONO IN VENDITA
Questa mattina il quotidiano Bresciaoggi dà notizia poi del bando pubblicato su alcuni quotidiani nazionali e veneti per la vendita beni immobili e mobili delle società Caffaro Srl e Caffaro Chimica, in amministrazione straordinaria. L’area è di 108.500 metri quadri con fabbricati industriali e uffici parzialmente in affitto. Il valore stimato di perizia è 11 milioni e 500 mila euro a cui aggiungere 11 milioni 395 mila e 500 euro di oneri ambientali.