Priorità per il lavoro. Vigilia del Primo Maggio, tra memoria e attualità
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Priorità per il lavoro. Vigilia del Primo Maggio, tra memoria e attualità

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Pubblicato il 30 Aprile 2017

“Lavoro. Le nostre radici, il nostro futuro”. E’ il tema della Festa del Lavoro e dei Lavoratori dedicata quest’anno da Cgil Cisl Uil al 70° anniversario della strage di Portella della Ginestra. Un drammatico episodio del primo dopoguerra in cui morirono 11 persone, ricordato nel manifesto ufficiale della ricorrenza con un’opera del pittore Pippo Consoli (1919 – 2010).

A BRESCIA

Memoria e attualità accompagnano dunque le molte iniziative del Primo Maggio 2017. A Brescia l’appuntamento è alle ore 9 in piazzale Garibaldi da dove prenderà avvio il tradizionale corteo che sfilerà per le vie del centro cittadino e che avrà come meta Piazza Loggia; sul palco allestito per l’occasione saliranno dapprima due delegati di diversi settori produttivi che porteranno la loro testimonianza sulle difficoltà del lavoro oggi nel nostro territorio, lasciando poi il microfono ad Ugo Duci, segretario generale della Cisl Lombardia, per il comizio conclusivo.

QUESTIONE CENTRALE

Se l’Italia sta lentamente uscendo dalla lunga crisi economica dell’ultimo decennio – una crisi che ha messo la parola fine al mito di uno sviluppo illimitato capace automaticamente di assicurare a tutti benessere e opportunità – quel che preoccupa è una ripresa senza lavoro, è l’acuirsi degli squilibri storici del nostro Paese, l’ampliamento di disuguaglianza, marginalità e povertà.
Per questo mai come oggi è decisivo rimettere la dignità del lavoro, l’ occupazione, la formazione e la sicurezza nelle priorità della riflessione politica e sociale.

NEL RICORDO DI PORTELLA DELLA GINESTRA

Come detto le organizzazioni sindacali hanno deciso di ricordare nel manifesto ufficiale della manifestazione l’anniversario della strage della Portella della Ginestra avvenuta il Primo Maggio del 1947. Non tollerando la vittoria del Blocco del popolo nelle elezioni siciliane per la Costituente – la ricostruzione è del 92enne Emanuele Macaluso, uno dei pochi sopravvissuti di quella stagione politica e sociale – mafiosi e potenti locali incaricarono la banda di Salvatore Giuliano di seminare morte e terrore sparando sui manifestanti riuniti nella giornata in cui si tornava a festeggiare i lavoratori. Per una ricostruzione più approfondita dell’episodio clicca QUI.