Una bella pagina del Giornale di Brescia di oggi racconta la realtà di tre cooperative bresciane che gestiscono 150 biblioteche (un centinaio nel bresciano e le altre nelle province di Bergamo, Cremona, Monza Brianza e Piacenza) dando lavoro a 175 persone, la stragrande maggioranza donne, il 70 per cento sotto i 35 anni. Nel racconto della loro esperienza i presidenti delle due cooperative bibliotecarie con maggiore storia, la Co.librì e Zeroventi, ricordano come tutto ebbe inizio dai corsi dello IAL Cisl di Brescia.
Scrive il Giornale di Brescia: “Sono nate trent’anni fa per coprire le necessità dei Comuni che non avevano la possibilità di avere personale specializzato. Erano tempi di grande sviluppo per le biblioteche, che diventavano punto di riferimento per la cultura nei paesi. Lo IAL Cisl fu la scuola di formazione, fucina di decine di bibliotecari: «Siamo partiti tutti da lì – spiegano Gherardo Bortolotti e Andrea Tortella, presidenti rispettivamente di Co.librì e Zeroventi – Il nostro capitale sono le persone che lavorano con noi, formate per andare oltre il libro».
Le cooperative bibliotecarie bresciane non si limitano infatti a gestire, registrare e distribuire libri. Sono veri e propri centri di promozione e di iniziativa culturale sul territorio.
- Co.librì, Leggio e Zeroventi. Fare cultura oltre i libri
dal Giornale di Brescia di sabato 15 aprile 2017