L’Inps non ha ancora rinnovato la convenzione con i CAF, scaduta a fine dello scorso anno, per quanto riguarda la compilazione dell’ISEE. Da due mesi dunque i Centri di Assistenza Fiscale lavorano gratis per conto dell’Istituto di previdenza senza segnali sulla effettiva volontà di definire le condizioni per il proseguo dell’attività. Per questo, a partire dal prossimo mese di marzo, i CAF potrebbero essere costretti a sospendere questo servizio.
Bastano due considerazioni per dire la delicatezza del problema. La prima: i CAF svolgono per conto dell’INPS il 95% di tutte le Dsu (Dichiarazione sostitutiva unica) necessarie alla definizione dell’ISEE. La seconda: l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente è il solo strumento che consente ai cittadini di accedere, a condizioni agevolate, alle prestazioni sociali o a servizi di pubblica utilità.
Il mancato confronto sul rinnovo della convenzione – scrive la Consulta nazionale dei CAF – sta determinando un preoccupante stato di incertezza nello svolgimento delle attività che pone ai Centri problemi di tenuta economica e finanziaria. Fino ad oggi i CAF hanno continuato a predisporre le pratiche per senso di responsabilità e per rispetto nei confronti dei cittadini (in questi primi 50 giorni del 2017 sono state almeno 800mila le pratiche Dsu svolte dai Centri di Assistenza Fiscale), ma non possono continuare a farlo senza una cornice di riferimento dei rapporti con l’INPS.