Tessile e abbigliamento, venerdì sarà sciopero. A Milano la manifestazione regionale
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Tessile e abbigliamento, venerdì sarà sciopero. A Milano la manifestazione regionale

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Pubblicato il 15 Novembre 2016

sciopero-del-settore-tessileI lavoratori delle aziende tessili e abbigliamento incrociano le braccia per il rinnovo del contratto nazionale. Dopo oltre 20 anni, le Federazioni di categoria di Cgil, Cisl e Uil hanno proclamato uno sciopero di 8 ore a livello territoriale, venerdì 18 e lunedì 21 novembre, con presidi davanti le sedi di Confindustria o di grandi aziende.

I sindacati sono pronti anche ad altre forme di lotta: una manifestazione nazionale entro il 20 dicembre e iniziative più visibili durante fiere e sfilate, come Pitti Uomo a Firenze e la settimana della Moda a Milano.

Nel rinnovo del contratto con Sistema Moda Italia sono interessati 420 mila lavoratori, per il 90% donne, distribuite in circa 50 mila imprese; i loro salari – hanno spiegato nel corso di una conferenza stampa i segretari nazionali di Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec – sono tra i più bassi del Paese, intorno ai mille euro.

“Sistema Moda Italia, la controparte imprenditoriale – spiegano i rappresentanti dei lavoratori – non solo non vuole riconoscere alcun incremento salariale nel prossimo triennio, ma chiede la restituzione di 72 euro dello scostamento tra l’inflazione prevista e quella effettiva. Nei fatti poi non vogliono la restituzione del denaro ma vogliono fare ‘pari e patta’ con l’inflazione prevista nel prossimo triennio”.

Il nodo della trattativa non è la quantità di aumento da ottenere ma il modello contrattuale: “Smi ci chiede di verificare l’inflazione reale con scadenza annuale – continuano i sindacalisti – ma così il contratto nazionale smette di avere autorità salariale. E’ un modello che definisce ex post i minimi e non dà alcuna certezza previsionale all’atto della sottoscrizione. Dal momento che l’80% delle imprese non fa contrattazione di secondo livello, nei fatti viene negato al sindacato la possibilità di discutere di salario. Un modello pericolosissimo perché finisce per ripristinare una sorta di scala mobile: una scelta incomprensibile”.

Secondo i calcoli dei sindacati, la richiesta di un aumento nell’ordine dei 70-80 euro è assolutamente sostenibile dalle imprese visto che negli ultimi 5 anni il settore ha perso 100 mila posti di lavoro ma il fatturato è salito da 52 a 54 miliardi.

Tra le principali manifestazioni organizzate per venerdì 18 c’è quella dei lavoratori lombardi che si terrà a Milano davanti alla sede di Sistema Moda Italia.