Vendemmia in “nero”: sanzioni e denunce. Cinque anni fa il primo allarme della Fai Cisl
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Vendemmia in “nero”: sanzioni e denunce. Cinque anni fa il primo allarme della Fai Cisl

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Pubblicato il 16 Ottobre 2016

vendemmiaEra il 9 agosto del 2011 quando la Fai Cisl di Brescia lanciò l’allarme: “Sulla vendemmia in Franciacorta l’ombra del caporalato“. Caporali singoli o bande organizzate – scriveva il giornale dei lavoratori dell’agroalimentare della Cisl bresciana – si spartiscono l’intermediazione illegale di manodopera tra coltivatori e lavoratori.

Alla denuncia seguì una curiosa presa di posizione del presidente del Consorzio Franciacorta che esprimeva disappunto perché la presa di posizione del sindacato Cisl gettava “un’ombra assai spiacevole su tutta la Franciacorta”.

Per fortuna sulla preoccupazione per il buon nome del marchio prevalse la necessità di fare chiarezza. Ci furono indagini, controlli e sanzioni. Si scoprirono i meccanismi con cui venivano aggirate le norme sul lavoro italiane (cooperative straniere con le quali alcune aziende franciacortine sottoscrivevano contratti via fax sgravandosi la coscienza delle condizioni di lavoro in cui venivano tenuti i lavoratori e delle paghe irrisorie che percepivano.

Ma la denuncia della Fai Cisl bresciana ha avuto il merito di tenere accesa l’attenzione sul problema. Così, a cinque anni da quella prima coraggiosa e solitaria denuncia, i controlli continuano e si allargano. Portando allo scoperto illeciti e lavoro nero. Lo ha documentato venerdì scorso il Giornale di Brescia in un ampio articolo intitolato:

 

Vendemmia in nero
Lavoratori clandestini in Franciacorta e sul Garda