Stop a flessibilità e straordinario; sciopero nazionale di 8 ore il 28 ottobre. E’ la risposta sindacale alla rottura delle trattative per il rinnovo del contratto Legno/Arredo Industria. “Il settore occupa nel bresciano occupa complessivamente circa 2.000 lavoratori – spiega Roberto Bocchio, segretario provinciale della Filca Cisl – con alcune realtà medio grandi come la Wbfactory di Corzano, Nulli ad Iseo, Lorandi a Nuvolera e Minelli a Isorella”.
PROPOSTE IRRICEVIBILI
“La mobilitazione – scrivono in una nota le segreterie nazionali di Filca Cisl, Fillea Cgil e Feneal Uil – è l’unica reazione possibile alle proposte indecenti avanzate questa mattina a Milano dalla controparte, secondo la quale i dipendenti del legno dovrebbero lavorare concedendo il massimo della flessibilità, lavorando anche il sabato e la domenica, con un aumento della quota di lavoratori precari con contratti a termine e in somministrazione, vanificando così la contrattazione di secondo livello. Come se non bastasse Federlegno propone un aumento salariale pari praticamente a zero euro e meccanismi annuali di verifica e restituzione. Ciò vuol dire che qualora a livello nazionale il tasso di inflazione fosse inferiore a quello previsto dagli indicatori, i lavoratori si vedrebbero decurtare una somma dalla tranche di aumento programmata per l’anno successivo: una follia senza precedenti”.
IMPENSABILE UN CONTRATTO INFERIORE AI SETTORI SIMILARI
“E’ bene ricordare a Federlegno – continuano i sindacati – che nei recenti rinnovi dei contratti di due settori simili, il cemento e il lapideo, gli aumenti sono stati rispettivamente di 90 e di 103 euro. Le condizioni del settore legno-arredo sono positive, è quindi impensabile avere aumenti al di sotto di queste cifre”.
UN RITARDO COLPEVOLE
Filca Cisl, Fillea Cgil e Feneal Uil concludono ricordando che i lavoratori del settore sono senza contratto da oltre sei mesi, dopo oltre 15 incontri e nonostante la piattaforma sindacale sia stata inviata alla controparte fin da settembre 2015.