La Commissione Attività produttive del Consiglio regionale della Lombardia ha dedicato questa mattina parte della sua riunione ad una verifica della situazione del Gruppo Stefana. La questione centrale è la mancanza di ammortizzatori sociali per i 186 lavoratori dell’ultimo degli stabilimenti Stefana, quello di via Bologna a Nave, che la procedura giudiziale ha messo ripetutamente all’asta senza però avere riscontri.
Per i dipendenti di questa unità produttiva la cassa integrazione è terminata lo scorso 2 giugno ma il pressing sindacale sulla proprietà e sulla procedura giudiziale non ha trovato sbocchi anche per incertezze su competenze e possibilità operative.
“Oggi, davanti alla Commissione Attività produttive, si è forse fatta finalmente chiarezza – scrive la Fim Cisl di Brescia in un comunicato – perché l’Arif, l’agenzia regionale per il lavoro, ha precisato ai commissari, alle delegazioni sindacali e istituzionali, che è possibile procedere alla richiesta di utilizzo di cassa in deroga per i lavoratori scoperti dall’ammortizzatore sociale sia da parte della procedura di concordato che da parte della proprietà dello stabilimento”.
Sarebbe dunque logico attendersi nelle prossime ore un pronunciamento da Brescia o da Nave che dia tranquillità ai lavoratori. L’Ufficio di presidenza della Commissione regionale riconvocherà in audizione le parti la prossima settimana dopo l’esito dell’ultimo bando relativo alla stabilimento di via Bologna a Nave.