Stefana, spiragli per la cassa integrazione dei 186 lavoratori di Nave
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Stefana, spiragli per la cassa integrazione dei 186 lavoratori di Nave

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Pubblicato il 30 Giugno 2016

La Commissione Attività produttive del Consiglio regionale della Lombardia ha dedicato questa mattina parte della sua riunione ad una verifica della situazione del Gruppo Stefana. La questione centrale è la mancanza di ammortizzatori sociali per i 186 lavoratori dell’ultimo degli stabilimenti Stefana, quello di via Bologna a Nave, che la procedura giudiziale ha messo ripetutamente all’asta senza però avere riscontri.

Per i dipendenti di questa unità produttiva la cassa integrazione è terminata lo scorso 2 giugno ma il pressing sindacale sulla proprietà e sulla procedura giudiziale non ha trovato sbocchi anche per incertezze su competenze e possibilità operative.

Oggi, davanti alla Commissione Attività produttive, si è forse fatta finalmente chiarezza – scrive la Fim Cisl di Brescia in un comunicato – perché l’Arif, l’agenzia regionale per il lavoro, ha precisato ai commissari, alle delegazioni sindacali e istituzionali, che è possibile procedere alla richiesta di utilizzo di cassa in deroga per i lavoratori scoperti dall’ammortizzatore sociale sia da parte della procedura di concordato che da parte della proprietà dello stabilimento”.

Sarebbe dunque logico attendersi nelle prossime ore un pronunciamento da Brescia o da Nave che dia tranquillità ai lavoratori. L’Ufficio di presidenza della Commissione regionale riconvocherà in audizione le parti la prossima settimana dopo l’esito dell’ultimo bando relativo alla stabilimento di via Bologna a Nave.