“L’Italia ha il diritto di sapere la verità dalle autorità egiziane sulla tragica morte di Giulio Regeni”. Il segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan, lo scrive al termine di una dichiarazione in cui manifesta il dolore e lo sgomento per la sorte toccata in Egitto al giovane ricercatore italiano.
Un bisogno di verità che si fa di ora in ora più pressante di fronte ai tentativi di qualche autorità investigativa egiziana di chiudere in fretta la drammatica vicenda con l’annuncio di un duplice arresto di responsabili rivelatosi poi del tutto infondato. Ieri la salma di Regeni è arrivata in Italia e subito sottoposta agli accertamenti medico-legali.
“Giulio poteva essere uno dei nostri figli – scrive il Segretario generale della Cisl – era un giovane ricercatore italiano, particolarmente attivo nel campo dei diritti sindacali che aveva sollecitato anche un patto sociale per liberare il Nord Africa da ingerenze e dittature. Uno dei tanti ragazzi preparati che come Valeria Soresin uccisa a Parigi dai terroristi, studiano all’estero con una carica di impegno civile e sociale che fa loro davvero onore. Per questo, come ha sottolineato il Presidente del Repubblica, Mattarella, l’Italia ha il diritto di sapere la verità dalle autorità egiziane. Un crimine così efferato non deve rimanere impunito. Nessuna ragione di stato può essere sovraordinata al diritto di tutti gli italiani di avere verità e giustizia. La comunità internazionale e l’Unione Europea devono appoggiare e sostenere questa richiesta del nostro Governo e di tutte le famiglie italiane che oggi sono stordite ed indignate per questa vicenda così dolorosa”.