Nessuna variazione nell’assegno pensionistico della mensilità di gennaio: la stima sull’indice provvisorio dell’inflazione è infatti pari a zero. Lo ha chiarito l’INPS con una apposita circolare sulla perequazione 2016.
COSA SI INTENDE PER PEREQUAZIONE
Con il termine ‘perequazione’ si intende quel procedimento mediante il quale l’importo della pensione viene indicizzato al costo della vita e, dunque, all’inflazione: l’Inps, per predisporre i pagamenti per l’anno successivo, già a novembre produce una previsione sul possibile andamento dell’inflazione per l’anno successivo, riservandosi la possibilità, qualora le stime si rivelassero inesatte, di agire tramite conguaglio alla fine dell’anno. Nel 2015 non è aumentato il costo della vita e dunque non c’è alcun aggiornamento nel primo assegno pensionistico del 2016.
TIMORI SCONGIURATI SULLA RESTITUZIONE RIFERITA AL 2014
Il timore, però, era che vi fosse un conguaglio da restituire all’INPS per l’andamento del 2015: nell’anno 2014, infatti, l’inflazione non è cresciuta secondo le stime, ma ha perso uno 0,1%. Secondo il meccanismo della perequazione, l’INPS avrebbe potuto applicare un conguaglio con la restituzione da parte dei pensionati dell’importo maggiore liquidato rispetto al dovuto. La Legge di stabilità, anche per l’intervento sindacale e dei Pensionati Cisl in particolare, ha stabilito di rinviare la perequazione al 2017; il consolidamento della ripresa economica e la ripartenza dei consumi potrebbero infatti determinare un rialzo del costo della vita che a consuntivo dell’anno riassorbirebbe quanto dovuto dai pensionati in restituzione all’INPS.
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