Nella cronaca che Bresciaoggi dedica allo sciopero di ieri mattina alla Nk di Ceto – azienda dal futuro a rischio per la fine della partnership tra il Gruppo Niggeler & Küpfer e il Gruppo Albini – c’è la dichiarazione accorata, quasi un grido di aiuto, di una lavoratrice, parole che valgono più di mille discorsi.
Una lavoratrice si è staccata dai manifestanti per un attimo ed impugnando la bandiera della Cisl ha protestato: «Ci sentiamo presi in giro perché fin qui abbiamo dato l’anima rendendoci sempre reperibili e disponibili anche a lavorare di domenica ed a cambiare i turni sostituendo magari colleghi malati o impossibilitati. Abbiamo fatto tutto per tenere in piedi quest’attività e per tenere vivi gli impianti, se occorreva rinunciando anche alle ferie: ho cinquant’anni, sono vedova ed ho due figli, mio marito ha lavorato qui una vita, noi non siamo numeri ma abbiamo alle spalle 72 famiglie».
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