“Se c’è un merito da riconoscere alla IV Commissione permanente Attività produttive e occupazione del Consiglio Regionale della Lombardia – dichiara Enzo Torri, segretario generale della Cisl bresciana al termine dell’audizione sulla situazione della Nk di Ceto – è quello di aver messo sul tavolo gli elementi necessari alla comprensione del problema. Ora la sfida, avendone tutti più chiaramente presenti caratteristiche e contorni, è quella di ricomporre un disegno che dia prospettiva certa di lavoro ai 70 dipendenti dell’azienda”.
I PARTECIPANTI – All’incontro in Commissione, avvenuto questa mattina a Milano nella sede regionale di Palazzo Lombardia, oltre ai sindacalisti (le Rsu dell’unità produttiva; Enzo Torri e Beppe Marchi per la Cisl; Gazzoli e Meloni per la Cgil) e ai rappresentanti delle istituzioni locali (il sindaco di Ceto Marina Lanzetti e il presidente della Comunità Montana Oliviero Valzelli; Provincia di Brescia e Provincia di Bergamo), erano presenti anche Aib e Confindustria Bergamo, Bernardo Mignani per la NK e Romani per il Gruppo Albini.
LE RAGIONI DELLA CRISI – Quest’ultimo ha ribadito che la decisione di interrompere la partnership con la NK sulla produzione di alta qualità nella filatura di Valle Camonica è determinata dal crollo del mercato. Nessuno ha messo in dubbio nel corso della discussione il dato oggettivo presentato dal Gruppo Albini e tutti hanno dato atto alla partnership della realizzazione di un investimento importante, fatto per di più quando ancora la crisi era estremamente pesante. “Proprio per questo, però, – ha aggiunto Beppe Marchi, segretario generale della Femca Cisl di Brescia – è doveroso chiedere oggi alle realtà industriali di dare un tempo più lungo alla vita di questa scommessa industriale che potrebbe anche intercettare una ripresa economica ormai concretamente avviata”.
COSTI ENERGETICI E DEBOLEZZE INFRASTRUTTURALI – Le istituzioni locali hanno sollevato il problema dei costi energetici e delle carenze infrastrutturali che penalizzano l’impresa di montagna, mentre la Commissione ha segnalato la possibilità di accedere per il caso specifico della NK di Ceto a fondi regionali per la ricerca industriale e la competitività.
USCIRE DALLA MONOCOMMITTENZA – “Abbiamo anche evidenziato – ha concluso Torri – la necessità che si rifletta su un possibile allargamento della committenza per una migliore ripartizione dei costi di gestione del progetto industriale”.
CONFERMARE GLI IMPEGNI ASSUNTI CON I LAVORATORI – La speranza è che l’attenzione registrata questa mattina in Commissione possa tradursi in una conferma degli impegni assunti con il sindacato (“L’accordo sui contratti di solidarietà – ha ribadito Marchi – ha comportato rinunce da parte dei lavoratori in termini di orario e di salario, scelte fatte per accompagnare il rilancio dell’unità produttiva, non la sua chiusura”) e l’avvio di una verifica sugli effetti degli investimenti che ha bisogno di tempi lunghi per essere correttamente valutata.