Si tratta di una proposta migliorativa rispetto a quella presentata nei mesi scorsi dalla sola famiglia Ghidini (33 milioni di euro e prospettive occupazionali per circa la metà dei 600 lavoratori del gruppo).
“Sono indiscrezioni che vanno subito approfondite – scrive in una nota Daniela Pedrali della Segreteria provinciale dei metalmeccanici Cisl – ed è per questo che come Fim abbiamo immediatamente fatto richiesta di incontro all’azienda nonché al commissario giudiziale. Dopo mesi in cui non erano emerse manifestazioni di interesse vogliamo capire se in questa proposta c’è una risposta al problema occupazionale che la crisi della Stefana ha aperto in maniera drammatica”.
La Fim Cisl ha anche scritto in giornata al Ministero dello Sviluppo economico perché venga riconvocato il tavolo di confronto sulla Stefana, “con il coinvolgimento più ampio possibile delle parti, anche a livello istituzionale”.