Triplicati in Lombardia i voucher lavoro. E non è una buona notizia!
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Triplicati in Lombardia i voucher lavoro. E non è una buona notizia!

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Pubblicato il 29 Luglio 2015

La diffusione dei voucher come strumento di pagamento delle prestazioni occasionali di lavoro sta diventando un sistema per evitare forme di assunzione regolare. La denuncia viene dalla Cisl Lombardia che chiede approfondimenti e nuove regole contro gli abusi.

 

 

I DATI DELL’AGENZIA REGIONALE PER IL LAVORO
Negli ultimi due anni – si legge in uno studio dell’Arifl (Agenzia regionale per l’istruzione la formazione e il lavoro) – i lavoratori lombardi interessati ai voucher sono triplicati, passando da 49.203 a 144.100, per un totale di oltre 10 milioni di buoni lavoro riscossi.

UNO STRUMENTO SNATURATO
Siamo sempre stati favorevoli al voucher come sistema di emersione di piccoli lavori saltuari come babysitting, ripetizioni, e di altri lavoretti altrimenti svolti in nero – spiega Roberto Benaglia, segretario regionale Cisl Lombardia con la responsabilità del mercato del lavoro – ma sempre più i nostri sindacalisti trovano lavoratori pagati con voucher in edilizia o nel commercio, e questo è un abuso”.

ADESSO CI SI METTONO ANCHE I COMUNI
“Abbiamo addirittura dei casi – continua Benaglia – in cui sono i Comuni ad emettere bandi per attività di servizi sociali o per gestire la raccolta rifiuti specificando che i lavoratori saranno pagati con i voucher invece che con paghe definite dai contratti nazionali. Il voucher rischia di diventare così una forma semilegale per sottopagare i lavoratori”.

NO ALL’ABUSO DEI VOUCHER
La Cisl lombarda ritiene che dopo il Jobs Act occorra continuare la battaglia per un mercato del lavoro competitivo e tutelato. “In quest’ottica – conclude Benaglia – la lotta alle false cooperative e all’abuso dei voucher sono due priorità che insieme agli altri sindacati ci impegneremo a portare avanti con iniziative concrete”.