Lo scorso anno a Brescia e provincia le donne che hanno lasciato il lavoro dopo essere diventate madri sono state 1.024. Il dato lo si ricava dalle convalide della Direzione Territoriale del Lavoro: dall’inizio della gravidanza fino ai tre anni di età del bambino le dimissioni di uno dei due genitori devono passare da questo ufficio che è chiamato ad accertare che la decisione non sia frutto di pressioni da parte dell’azienda. Conciliare lavoro e famiglia non è infatti facile per le neo mamme.
Numeri e considerazioni sono state fornite in una conferenza stampa.
- l’85% delle risoluzioni consensuali del rapporto di lavoro riguardano lavoratrici madri, il 5% – in calo rispetto al 2013 – i papà;
- il 51% abbandona il lavoro sin dalla nascita del primo figlio; il 39 % ha già un altro figlio sotto i tre anni;
- l´82% delle dimissioni riguarda lavoratrici con poco anzianità di servizio (non più di 5 anni di attività) mentre il 13% per cento si dimette con un´anzianità di lavoro compresa tra gli 11 e i 15 anni;
- il 62% delle dimissioni è di lavoratrici con un’età tra i 26 e i 35 anni.
Diverse le motivazioni che condizionano la scelta di lasciare il lavoro:
- perché non può contare su una rete familiare di supporto (33%);
- per il mancato accoglimento al nido (16,5%);
- per il passaggio ad un’altra azienda (14,6%).
Ma ci sono anche altre motivazioni, su tutte la difficoltà delle aziende a venire incontro alle esigenze della famiglia, come la scarsa flessibilità degli orari di lavoro: su 123 richieste di part time o orario flessibile presentate da parte delle lavoratrici nel 2013, nessuna è stata accolta.