Emergenza casa, fenomeno radicato e sempre più difficile
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Emergenza casa, fenomeno radicato e sempre più difficile

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Pubblicato il 24 Giugno 2015

emergenza abitativaCrescono del 9% in città (802 sfratti nel 2014 a fronte dei 733 del 2013) calano dell’8% in provincia (1.436 nel 2014 contro i 1.557 del 2013). In Lombardia l’incremento degli sfratti è stato del 3,5 %, mentre a livello nazionale la percentuale è salita del 5%. “Ma il dato di fondo – sintetizza Fabrizio Esposito, responsabile del Sicet Cisl – è che ci troviamo dinanzi ad un numero impressionante di famiglie coinvolte nell’emergenza casa”.

Il Sindacato inquilini della Cisl ha analizzato i dati forniti dal Ministero dell’Interno che purtroppo confermano l’emergenza casa come un fenomeno sempre più radicato e difficile da risolvere.

“Agli sfrattati – spiega Esposito – si aggiungono coloro che non hanno più potuto pagare il mutuo e che vengono sottoposti a pignoramento immobiliare. In Provincia di Brescia la media degli sfratti convalidati dal 2009 al 2014 è stata di circa 2.100 sfratti all’anno mentre nel triennio precedente, dal 2006 al 2008, erano stati convalidati circa 1.150 sfratti all’anno. Non deve pertanto stupire che nel 2014 a Brescia siano state presentate 3.577 richieste di esecuzione dello sfratto mentre gli sfratti complessivamente convalidati erano 2.238 oppure che in Italia le richieste di esecuzione sono quasi il doppio dei provvedimenti di sfratto (150.000 richieste di esecuzione pendenti nel 2014 a fronte di  circa 77.000 sfratti convalidati)”.

Siamo in presenza di un problema che riflette un cambiamento strutturale della domanda abitativa – continua il Sicet Cisl – e per questo non sono sufficienti i provvedimenti che mirano semplicemente a gestire la fase acuta del problema.

“Indubbiamente – conclude Esposito – negli ultimi due anni lo Stato e la Regione hanno varato alcune misure che paragonate a quelle precedenti costituiscono quanto meno una presa d’atto dell’emergenza sfratti e della necessità di intervenire con apposite misure tampone. Resta però del tutto assente una politica abitativa orientata al medio-lungo periodo: manca una riforma organica della legge che regola il mercato delle locazioni e, soprattutto, un rifinanziamento del settore delle case popolari che è indispensabile per costruire un sistema d’offerta pubblica adeguato al fabbisogno ed in linea con quelli dei paesi europei più avanzati.