Davanti a 450 delegati Cisl e responsabili delle leghe dei pensionati riuniti in assemblea nel salone della Camera di Commercio, il segretario provinciale Enzo Torri ha rilanciato il ruolo propositivo dell’organizzazione, la volontà di essere sempre e solo sindacato, di continuare a difendere il lavoro e di mettere basi nuove per la ripresa e lo sviluppo.
Nel suo intervento Torri ha citato Naomi Klein per mandare un messaggio forte e chiaro a quella parte di sindacato che vive per il conflitto, per una serie di no conservativi al limite del conformismo. “La leader del movimento no global – spiega Enzo Torri – analizzando in una intervista le ragioni del fallimento del movimento che ha ispirato ha detto: ‘siamo stati sconfitti perché non abbiamo mai saputo dire sì. Solo oggi stiamo imparando a fare anche delle proposte’. Ecco, la differenza della Cisl sta proprio in questo: mentre gli altri replicano all’infinito ritualità senza senso nella realtà di oggi del mondo del lavoro, compresi scioperi generali che gratificano unicamente la voglia di essere partito di certo sindacato, la Cisl si mette in gioco sul terreno delle proposte, del confronto a viso aperto”. [leggi il testo integrale]
I DELEGATI
A ricordare la molteplicità delle situazioni presenti sul nostro territorio, le difficoltà di ogni giorno ma anche la determinazione ad affrontarle e a cercare sempre soluzioni in difesa del lavoro e dei lavoratori, sono stati gli interventi dei delegati: Giuseppe Buffoli per il mondo delle costruzioni, Salvatore Russo per il lavoro pubblico, Gentile Vecchi del tessile, Celso Marsili per le Poste, Marco Frassine del Centro Stampa Quotidiani, Carlo Ghisi del commercio, Gigi Archetti per l’agroalimentare, Carlo Manfredini per il trasporto pubblico, Cosmin Florian del settore metalmeccanico, Gigi Mastaglia per i pensionati ed Elena Ferron della scuola.
FURLAN: IL NOSTRO DEVE ESSERE UN IMPEGNO COSTANTE
A chiudere l’assemblea della Cisl bresciana è intervenuta Annamaria Furlan, leader della Cisl confederale. “Quello della Cisl è un impegno costante – ha detto – e se oggi il terreno di confronto più impegnativo è quello sui decreti attuativi del Jobs Act, domani sarà sulla riforma della Legge pensionistica del 2012 per la quale è urgente che Governo e Parlamento mettano mano ad una revisione sostanziale. E poi ancora sul fisco perché non si può scaricare tutto sulle spalle di dipendenti e pensionati che in Italia garantiscono l’85% delle somme erariali”.
Per il numero uno della Cisl nazionale “è necessario che nel nostro Paese ci si occupi seriamente di lavoro, di come crearlo e tutelarlo. Questo non vuole dire occuparsi solo di regole, ma significa mettere mano concretamente ai temi della crescita, dello sviluppo, del rilancio dell’economia. Il tema della crescita e dell’occupazione deve essere alla base di un grande patto tra istituzioni nazionali, locali, parti sociali”.
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