La Fit Cisl ha dato ufficialmente il via alla raccolta firme per una proposta di legge di iniziativa popolare che ha l’obiettivo di riequilibrare la legge 146 del 1990 sugli scioperi nei trasporti. L’iniziativa vuole coinvolgere cittadini, pendolari e lavoratori su tutto il territorio nazionale, in modo da raccogliere le 50mila firme necessarie.
La proposta del Sindacato trasporti della Cisl ha ricadute principalmente sui servizi pubblici locali e in particolar modo sul trasporto pubblico locale che è oggi il caso più emblematico dei limiti della legge in vigore.
UN ESEMPIO CONCRETO – I lavoratori attendono da ben sette anni il rinnovo del contratto – spiega la Fit Cisl – e i sindacati per questo motivo hanno proclamato tredici scioperi nazionali, ma senza ottenere quanto chiesto. Le aziende infatti guadagnano dagli scioperi, perché nel giorno della protesta incassano comunque i contributi pubblici e i ricavi di abbonamenti e biglietti, ma risparmiano sui carburanti e sugli stipendi dei lavoratori. Al contrario i lavoratori rinunciano allo stipendio di quel giorno e in più suscitano il malcontento dell’opinione pubblica contro di loro, poiché pendolari e cittadini non sempre comprendono le ragioni di uno sciopero.
OGGI I LAVORATORI CI RIMETTONO TRE VOLTE – Con la legge attuale ci rimettono quindi tre volte: lo sciopero non porta i risultati sperati, i lavoratori perdono i loro soldi e l’opinione pubblica spesso ritiene i sindacati gli unici responsabili della protesta e dei conseguenti disagi. Non si può continuare così!
UNA LEGGE CHE RIBALTI LA SITUAZIONE – Con la proposta di legge della Fit Cisl lo sciopero diventa “intelligente” perché le aziende non riceveranno i contributi regionali relativi al giorno di sciopero, che verranno invece versati nei fondi bilaterali di gestione delle crisi occupazionali. Inoltre i cittadini viaggeranno gratis nelle fasce orarie dei servizi minimi garantiti e i pendolari riceveranno un rimborso per i giorni di sciopero, erogato come sconto al rinnovo dell’abbonamento.
Un modo concreto per dimostrare che i lavoratori sono dalla parte dei cittadini, pendolari e lavoratori, perché la proposta di legge è pensata prima di tutto per loro.
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