Pensionati, è mobilitazione
TORNA INDIETRO

Pensionati, è mobilitazione

2 min per leggere questo articolo

Pubblicato il 19 Settembre 2013

pensioniPrenderà il via giovedì 26 settembre, con un presidio in città, l´ampia mobilitazione promossa dai Pensionati Cgil Cil Uil di Brescia. Al centro, alcune precise richieste: riduzione delle tasse su lavoro e pensioni; rivalutazione delle pensioni dal primo gennaio 2014; fondo per la non autosufficienza.

Tre punti che riguardano «obiettivi irrinunciabili», nel contesto di una crisi economica strutturale. I pensionati sono decisi a far sentire la loro voce di protesta, non accettando più di continuare a pagare i costi della crisi.

UNA PROTESTA ITINERANTE – La protesta inizierà in città giovedì 26 per spostarsi a Palazzolo sull’Oglio venerdì 27 settembre; martedì 1 ottobre il presidio dei Pensionati Cgil Cisl Uil sarà a Desenzano e a Edolo, il 3 a Darfo Boario Terme e il 4 ottobre a Iseo.
«In mancanza di risultati – sottolinea il comunicato diffuso da Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil – dopo le giornate di presidio, la mobilitazione continuerà, con una manifestazione a Brescia mercoledì 9 ottobre con la partecipazione dei segretari regionali e nazionali».

L’ANALISI – Una crisi da cui non si può uscire senza creare le condizioni di rilancio della domanda di consumi interna. Questo significa dare ossigeno alle attività produttive, rilanciare l´occupazione in particolare giovanile, una priorità visti i dati allarmanti del tasso di inattività per la fascia tra i 25 e 40 anni d´età.

C´è un´altra questione che primeggia tra le difficoltà delle famiglie: il continuo abbassamento del valore dei redditi da pensione e lavoro. Da un lato per il perdurare del blocco contrattuale di importanti categorie, dall´altro per il massiccio ricorso agli ammortizzatori sociali, dall´altro ancora per il blocco biennale della rivalutazione delle pensioni superiori ai 1486 euro lordi mensili. C´è inoltre un esagerato carico fiscale nazionale e locale che falcidia ulteriormente il reddito.

A tutto ciò si aggiungono i costi per garantire l´assistenza alle persone fragili, che con le scelte governative degli ultimi anni di riduzione dei fondi per la spesa sociale e la non autosufficienza, gravano quasi interamente sulle famiglie.
Oggi c´è la necessità che questi problemi tornino al primo punto dell´agenda del Governo: si devono trovare le risorse per alleggerire il carico fiscale su stipendi e pensioni, per ripristinare dal 1° gennaio 2014 la rivalutazione delle pensioni e per finanziare il fondo non autosufficienza.

Le disponibilità finanziarie si possono recuperare attraverso un´ incisiva lotta all’evasione fiscale, oggi a livelli stratosferici, e con una tassazione ordinaria e straordinaria sulle ricchezze e sui patrimoni.