Artigianato, operativo l’accordo lombardo sui contratti di solidarietà
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Artigianato, operativo l’accordo lombardo sui contratti di solidarietà

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Pubblicato il 2 Settembre 2013

E’ operativo da oggi, lunedì 2 settembre l’accordo tra sindacati e associazioni artigiane per riavviare in Lombardia lo strumento dei contratti di solidarietà. L’intesa riguarda le aziende che stanno esaurendo gli ammortizzatori in deroga e prevede per queste, in alternativa ai licenziamenti, la possibilità di ricorrere al contratto di solidarietà cofinanziato dall’ente bilaterale regionale (Elba).

DUE MILIONI DI EURO DA QUI A FINE ANNO – A tal fine Elba ha stanziato nella seduta del proprio consiglio di amministrazione della scorsa settimana una cifra pari a 2 milioni di euro fino al 31 dicembre di quest’anno. Cisl Lombardia stima che questo accordo potrà interessate fino a 700 imprese artigiane in regione, coinvolgendo circa 3mila lavoratori che potranno quindi ridurre gli orari di lavoro fino al 50% del totale ed essere indennizzati per il mancato lavoro in parte dal ministero e in parte dall’ente bilaterale.

LA VIA MAESTRA – “Abbiamo riaperto una via maestra – ha affermato Gigi Petteni, Segretario generale della Cisl Lombardia – m per non vivere solo di ammortizzatori in deroga e per non arrenderci alla durezza della crisi. Due milioni di euro stanziati dalla parti sociali per questo scopo non sono poca cosa. Chiediamo tuttavia che questo sforzo non resti isolato e possa amplificarsi nel 2014. Per fare ciò occorre che la Regione mantenga l’impegno preso a incentivare e sostenere i contratti di solidarietà in tutti i settori, così come occorre che il governo promuova e incentivi l’intervento della bilateralità a fianco degli ammortizzatori in deroga, così come previsto dalla riforma Fornero”.

LA BILATERALITÀ – “La bilateralità – ha concluso Petteni – si conferma uno strumento importante che deve sempre di più cofinanziare e collegarsi con gli ammortizzatori pubblici. E’ molto importante che in questo momento la bilateralità si occupi sempre di più del principale problema che abbiamo, sostenere l’occupazione e chi è colpito dalla crisi”.