Benzina, ancora rialzi. E lo sconto va in fumo. I gestori confermano lo sciopero
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Benzina, ancora rialzi. E lo sconto va in fumo. I gestori confermano lo sciopero

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Pubblicato il 23 Luglio 2012

Archiviato il sesto fine settimana di sconti dei carburanti praticato da Eni-Agip, Q8, Ip ed Esso, la sensazione che non sia proprio tutto oro quel che luccica si fa sempre più forte.

Tra giovedi e venerdì scorsi, infatti, i prezzi alla pompa hanno registrato nuovi aumenti, conseguenza del nono rialzo consecutivo della quotazione internazionale del gasolio, e del secondo rialzo consecutivo per quella della benzina.

Durissimo il commento di Roberto Di Vincenzo, presidente dell’associazione dei gestori della Fegica Cisl. “I cittadini italiani devono sapere di essersi già pagati con gli interessi gli “sconti” con i quali qualche compagnia petrolifera, Eni in testa, li va costringendo a mettersi in coda ai self service. Una situazione ridicola almeno quanto scandalosa, ma meno di quanto appaia grave il silenzio e l’inerzia del Governo”.

Una critica che il sindacato dei benzinai ribadirà domani, martedì 24 luglio, al cosiddetto “tavolo carburantii” convocato dal sottosegretario al Ministero dello sviluppo economico De Vincenti.

Intanto  i sindacati di categoria Faib, Fegica Cisl e Figisc/Anisai confermano lo sciopero per protestare contro la crisi del settore: da oggi, lunedi’ 23 luglio, sospensione degli accordi collettivi per la parte riguardante il prezzo massimo di rivendita sui carburanti; da lunedi’ 30 luglio a domenica 5 agosto, sospensione dei pagamenti del rifornimento carburanti attraverso carte di credito, pago bancomat e carte bancarie; da venerdi’ 3 a domenica 5 agosto, chiusura di tutti gli impianti di rifornimento carburanti, self service compresi, sia su rete ordinaria che autostradale.

Le organizzazioni sindacali esporranno questa mattina tempi e modalità della protesta al presidente dell’Autorità di garanzia sugli scioperi, Roberto Alesse, secondo il quale lo sciopero cadrebbe in periodi di franchigia nei quali non possono essere proclamate astensioni collettive.