Gli elementi essenziali dell’indagine – che verrà presentata ufficialmente ad ottobre – vengono anticipati in alcuni incontri interregionali, il primo dei quali ha riunito i Pensionati Cisl di Lombardia, Liguria, Piemonte e Valle D’Aosta.
LA SINTESI DEI RICERCATORI
“Nei prossimi anni si registrerà una crescente dicotomia tra una sovrabbondante manodopera giovanile, sempre più qualificata in termini di competenze, ma sempre meno tutelata, e un gruppo di lavoratori anziani, dotati di stabilità lavorativa ed economica, ma poco coinvolti nel lavoro per l’invecchiamento delle competenze” ha spiegato Stefano Palumbo, direttore della ricerca.
“Questa forte scissione tra tutele e competenze rischia di creare, all’interno delle organizzazioni forti tensioni difficili da gestire – ha aggiunto – Da qui il ruolo cruciale che dovranno giocare sindacati e associazioni imprenditoriali nel definire criteri che rendano i rapporti tra giovani e anziani più equi e non conflittuali”.
VA RIPENSATO IL MODELLO SOCIALE
“Di fronte ai drammatici problemi del Paese, che vedono questa frattura tra giovani e anziani, strumentalizzata dalla politica – ha spiegato Gigi Bonfanti, Segretario generale della Fnp Cisl – la ricerca si pone come strumento di verifica sulle strategie perché anziani e giovani siano attori di un profondo cambiamento del modello di società. La sinergia tra giovani e anziani è l’unica miscela vincente per lo sviluppo del Paese”.
GENERAZIONI IN DIALOGO (E IN SINERGIA)
Il dialogo tra le generazioni sarà il filo conduttore delle prossime celebrazioni del 60° della Fnp Cisl della Lombardia, “un tema che ci darà modo di fare memoria della nostra storia guardando però al futuro – ha detto il Segretario regionale dei Pensionati Cisl Valeriano Formis – individuando e alimentando quegli intrecci generazionali che possono dare una speranza ai nostri giovani”.