“Questo accordo è un passo importante sulla via del decentramento della contrattazione che la Cisl da tempo rivendica – afferma Gigi Petteni, segretario generale Cisl Lombardia – e permette di dare risposte concrete a molti lavoratori che spesso hanno poche tutele. Aver portato il concetto di salario di produttività anche nell’artigianato dimostra che le relazioni partecipative possono diffondersi molto di più di quanto finora fatto”.
Questi i principali contenuti innovativi: viene costituito, a partire dal 2013, un Fondo che eroga prestazioni di welfare integrativo finanziato da un versamento a carico delle imprese di 60 euro annue (al Fondo, novità storica, aderiranno sia i lavoratori dipendenti che i datori di lavoro e loro collaboratori); i contratti regionali potranno definire un aumento della flessibilità degli orari di almeno il 10% rispetto a quanto fissato nei contratti nazionali, con un incremento della maggiorazione salariale; viene istituita una “banca delle ore” tra impresa e lavoratore, con la quale gli straordinari possono, invece di essere monetizzati, essere accantonati e recuperati anche in periodi di bassa produzione, con l’obiettivo di difendere l’occupazione e limitare il ricorso alla cassa integrazione in deroga; gli aumenti salariali saranno variabili e legati ad obiettivi e si collocano a regime in una fascia tra 250 euro annui e 600 euro annui a secondo della competitività dei singoli comparti merceologici.
“Oltre che una novità storica, il nuovo sistema di welfare integrativo che accomuna dipendenti e datori di lavoro è per noi particolarmente importante – aggiunge Petteni -. La crisi ha superato le storiche barriere”. “Questo accordo è una risposta positiva al progetto di legge sullo sviluppo della Regione – conclude il segretario generale della Cisl lombarda – che si propone di sostenere la contrattazione decentrata anche su questi temi. Adesso tocca alla Regione fare la sua parte e proseguire sulla via lombarda”. (lombardia.cisl.it)