I sindacati del settore edile lanciano l’allarme per i 1.000 posti a rischio dei lavoratori occupati nella costruzione della Brebemi, l’opera di collegamento autostradale tra Brescia, Bergamo e Milano del valore di 1,6 miliardi.
L’opera è sotto l’indagine della magistratura a causa dell’uso, da parte della ditta costruttrice, la Locatelli Spa, di materiali inerti non trattati che sarebbero stati seppelliti sotto il fondo autostradale. Ma la vicenda Brebemi, sottolineano i sindacati, avrà un altro risvolto di estrema gravità: due dei tre cantieri( Fara-Olivana e Cassano d’Adda) sono stati posti sotto sequestro, e la richiesta di dissequestro è stata respinta. Entro Natale si conoscerà l’esito del ricorso presentato al Gip da BBM (Contraente Generale) col supporto di Brebemi; nel caso di conferma, i cantieri rimarranno bloccati per oltre sei mesi.
L’insieme dell’opera coinvolge circa 1000 lavoratori, di cui 700 nei due cantieri sequestrati (91 BBM, 609 delle aziende in subappalto). A breve questi 1000 lavoratori potrebbero rimanere senza posto di lavoro. Per questo le organizzazioni sindacali di categoria Fillea Cgil, Filca Cisl, Feneal Uil della Lombardia hanno chiesto un incontro urgente al ministero del Lavoro e a quello dell’Industria per assicurare gli ammortizzatori sociali necessari per affrontare la situazione.
Nel contempo il blocco quasi certo dell’opera porrà problemi molto seri in materia di finanziamenti da parte delle banche, con riflessi possibili anche sull’altra opera correlata, la nuova Tangenziale Est.