Costituito anche a Brescia il Comitato per la campagna «L’Italia sono anch’io», una raccolta di firme a sostegno di due proposte di legge di iniziativa popolare per il riconoscimento del diritto di cittadinanza ai figli degli immigrati nati in Italia e del diritto di voto amministrativo agli stranieri che vivono e lavorano in Italia da almeno cinque anni.
IL COMITATO BRESCIANO
A dare vita alle iniziative bresciane per la campagna saranno Acli, Caritas Italiana, Cgil, Cisl (che proprio la scorsa settimana ha dedicato un convegno al tema della cittadinanza per i nuovi italiani), Ugl, Sei, Fondazione Migrantes, Libera. L’intenzione è comunque quella di ampliare ulteriormente il Comitato.
IL DIRITTO DI CITTADINANZA
Oggi, in Italia, la cittadinanza si acquisisce per nascita (i genitori devono essere cittadini italiani) per matrimonio o per naturalizzazione. In quest’ultimo caso, viene concessa se si risiede in modo continuativo in Italia da dieci anni. Un bambino che nasce in Italia da genitori stranieri che non sono cittadini italiani può chiedere la cittadinanza solo quando compie diciotto anni. Firmando per “L’Italia sono amch’io” si punta all’introduzione di alcune modifiche alla normativa di riferimento, la legge 91 del 1992, stabilendo la possibilità, per i bimbi nati nel nostro Paese da coppie straniere di diventare cittadini italiani se i genitori risiedono legalmente in Italia da almeno un anno. E il riconoscimento della cittadinanza, sulla base del principio del «ius soli» ai bambini che hanno un genitore a sua volta nato in terra italiana.
IL VOTO AMMINISTRATIVO
La seconda proposta di legge sostenuta dalla campagna concerne la possibilità per gli stranieri che vivono e lavorano stabilmente e regolarmente in Italia da almeno cinque anni, di votare alle elezioni comunali, provinciali e regionali.
RIDARE CENTRALITA’ ALLA PERSONA
“L’Italia sono anch’io” è un modo per sottolineare l’uguaglianza tra persone di origine straniera e italiana che vivono, crescono, studiano e lavorano in Italia e la possibilità per tutti di partecipare alle scelte della comunità di cui si fa parte