E’ morto Mino Martinazzoli
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E’ morto Mino Martinazzoli

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Pubblicato il 4 Settembre 2011

Mino Martinazzoli è morto oggi pomeriggio nella sua casa di Caionvico. Avvocato, politico di grandissimo rilievo, è stato a lungo parlamentare ed ha ricoperto anche incarichi di governo. “Un amico, un testimone che nell’azione politica e nella gestione dei rilevanti ruoli istituzionali ricoperti è stato vero riferimento di rigore morale e di onestà intellettuale”. La Cisl di Brescia lo ricorda così. “Una testimonianza quella di Martinazzoli – ha detto il Segretario generale della Cisl bresciana Enzo Torri – che continuerà ad essere da riferimento per chi nella società opera per il bene comune”.
I funerali si terranno martedì 6 settembre, alle ore 15.30, nel Duomo di Brescia. Dalle 10 di martedì la camera ardente sarà trasferita a Palazzo Loggia. Tra i messaggi di cordoglio giunti alla famiglia, particolarmente significativo quello del Presidente della Repubblica. «Nel corso di lunghi anni potei seguirlo e apprezzarlo nei molteplici impegni parlamentari e di governo – scrive Giorgio Napolitano – assolti tutti con altissimo senso delle istituzioni e dell’interesse nazionale, secondo una concezione limpida e nobile della politica. Da segretario della Dc, in momenti drammaticamente difficili per il suo stesso partito come quelli del biennio 1992-93, diede prova della sua capacità di considerare sempre prioritari i valori della legalità e i doveri morali rispetto a qualsiasi calcolo e interesse di parte. Egualmente forte è il ricordo che serbo della sua cultura e della sua sensibilità quali si manifestavano in ogni dibattito pubblico e privata conversazione. La Repubblica perde con Mino Martinazzoli un uomo fra i migliori che abbia avuto al servizio degli ideali democratici e della cosa pubblica».

IL RICORDO DI BONANNI, PEZZOTTA E D’ANTONI

«Mino Martinazzoli nel corso della sua lunga carriera politica è stato uno degli esponenti politici più vicini alla cultura autonoma e libera della Cisl – ha detto Raffaele Bonanni, Segretario generale della Cisl – un interlocutore attento alle istanze del mondo del lavoro e dei più deboli».
«Martinazzoli – continua il leader sindacale – è stato un politico esemplare per la sua schiettezza ed il suo grande rigore etico, un intellettuale cattolico prestato alla politica che ha saputo interpretare sempre questo ruolo come un servizio al suo Paese. La Cisl lo ha sempre ammirato perché lo considerava un uomo libero, a volte anche controcorrente, una sorta di coscienza critica del nostro Paese. Siamo tutti molto addolorati per la sua scomparsa. Perdiamo – ha concluso Bonanni – una guida illuminata, un amico, una persona straordinaria che non dimenticheremo mai».

Savino Pezzotta, presidente della Rosa per l’Italia e coordinatore dell’Udc della Lombardia, invita a ricordare Mino Martinazzoli senza retorica, riflettendo sulle sue dichiarazioni sulla fase crepuscolare della democrazia, «significa impegnarci per una fase aurorale della politica». Ricordando con commozione Martinazzoli come «un maestro», Pezzotta invita a riflettere su alcuni suoi giudizi «trancianti e scorticanti» sull’attuale situazione politica, a partire da quello espresso sulla questione morale («credo che dovremmo cominciare ad usare parole meno nobili: si tratta – disse l’ex segretario della Dc prima di ammalarsi – di volgari furfanti»).

Un padre del popolarismo ed un faro per Sergio D’Antoni, esponente del Pd. «Con Mino Martinazzoli se ne va un grande uomo delle istituzioni, un caro amico e un riferimento imprescindibile per chiunque abbia avuto l’onore di affiancarlo e per chi abbia militato nell’area politico-cultuale del progressismo cattolico».