Come richiesto dai Pensionati e dalla Cisl lombarda, la Regione ha deliberato di coprire la differenza di prezzo tra alcuni farmaci equivalenti e commerciali fino al 30 settembre. I cittadini potranno dunque tornare ad acquistare senza aggravio di prezzo alcuni farmaci con il brevetto scaduto, generici ma non solo, che nelle scorse settimane venivano fatti pagare di più. La decisione riguarda otto medicinali in particolare: acido clodronico (osteoporosi); carbamazepina (antiepilettico); ciproterone (carcinoma prostatico); flunisolide (bronchite cronica asmatica); levodopa e benserazide (morbo di Parkinson); megestrolo (carcinoma mammario); ondansetrone (antinausea per malati tumorali); tamoxifene (carcinoma mammario). L’aggravio di costo per i cittadini era nato dalla decisione dell’Agenzia Italiana del Farmaco dello scorso 8 aprile – che ha a sua volta applicato una disposizione della Finanziaria (DL 78 del 31 maggio 2010) – di prevedere l’abbassamento, in percentuali variabili dal 10 al 40 per cento, del “prezzo di riferimento” (cioè la quota di rimborso a carico delle casse pubbliche) di circa 4.200 farmaci “fuori brevetto”. La scelta di questo elenco di farmaci è stata determinata dalla gravità e delicatezza delle patologie coinvolte, dalla consistenza degli aumenti di prezzo ancora applicati a questi medicinali o dal fatto che per questi non è prevista la distribuzione diretta attraverso le strutture territoriali. (lombardia.cisl.it)
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Farmaci equivalenti: la delibera della Regione risponde alle attese dei Pensionati Cisl
< 1 min per leggere questo articoloPubblicato il 25 Luglio 2011