Incomprensibile penalizzazione ai lavoratori del Fatebenefratelli (e della S.Camillo)
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Incomprensibile penalizzazione ai lavoratori del Fatebenefratelli (e della S.Camillo)

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Pubblicato il 1 Luglio 2011

Le segreterie provinciali Fp Cgil, Fp Cisl e Fpl Uil denunciano un incomprensibile atteggiamento di chiusura del Fatebenefratelli – Centro S. Giovanni di Dio alla detassazione al 10% di alcuni segmenti della retribuzione legati a produttività, lavoro notturno e festivo, straordinari. La questione appare ancora più incomprensibile – spiegano i sindacalisti – se si pensa che la tassazione agevolata è “a costo zero” per il datore di lavoro, in quanto partita di giro fiscale. Tutte le altre cliniche bresciane, quelle private rappresentate dall’Aiop che quelle religiose rappresentate dell’Aris (ad eccezione della Clinica San Camillo) hanno applicato la detassazione in busta paga ai lavoratori in base a una circolare ministeriale e ad un apposito accordo regionale.
Ci sono così a Brescia 420 lavoratori (300 dipendenti del Fatebenefratelli, 120 della San Camillo) che vengono ingiustamente penalizzati rispetto a tutti gli altri.
Negli ultimi anni sono stati chiesti molti sacrifici ai lavoratori dei Fatebenefratelli. Negare oggi una misura di agevolazione importante – anche a fronte di un rinnovo contrattuale della sanità privata che manca da ormai 40 mesi – significa disconosce il loro ruolo sociale, ed è questo un segnale che pesa ancor di più del mancato riconoscimento economico.