E’ proseguito oggi nella sede dell’Associazione Industriale Bresciana il confronto tra azienda e sindacati sul futuro dell’Iveco di Brescia. Al centro della discussione è ancora il piano di ammortizzatori sociali per far fronte – dice l’azienda – alla mancata saturazione delle capacità produttive dello stabilimento. La direzione dell’Iveco ha confermato nell’incontro di questa mattina la necessità di ricorrere alla mobilità volontaria per i dipendenti che nel triennio maturerebbero i requisiti alla pensione, ma ha anche dichiarato la disponibilità ad attivare contratti di solidarietà, per la durata di un anno, come richiesto dalle organizzazioni sindacali. L’azienda ha ribadito che l’apertura sui contratti di solidarietà riguarda unicamente lo stabilimento di Brescia del gruppo Iveco, tenuto conto del lungo periodo che sta attraversando senza una significativa ripresa del mercato.
“La Fim giudica estremamente positiva l’apertura ai contratti di solidarietà – ha detto Laura Valgiovio, Segretario generale della Fim Cisl di Brescia – che consentiranno ai lavoratori di avere significativi vantaggi economici: i dipendenti Iveco in cassa integrazione negli ultimi due anni hanno perso infatti quasi il 50% del loro reddito. I contratti di solidarietà, invece, garantiranno in busta paga fino all’80% del salario nei periodi di inattività lavorativa”.
Due gli appuntamenti importanti delle prossime settimane: giovedì 9 giugno sono convocate le assemblee dei lavoratori, mentre il 20 giugno è previsto un incontro a Torino nell’ambito del gruppo Fiat Industrial per verificare la possibile conclusione del percorso. Se si arriverà ad un accordo, le assemblee dei lavoratori saranno riconvocate.