Fiom contro Fiom: “basta con i no”
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Fiom contro Fiom: “basta con i no”

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Pubblicato il 4 Maggio 2011

Nelle pagine di economia del sito internet del Corriere della Sera è stato pubblicato oggi pomeriggio un pezzo sulla ex Bertone e sul referendum dove oltre il 90% dei lavoratori – su indicazioner della Fim Cisl, Uilm Uil e Rsu della fabbrica (compresi dunque i delagati della Fiom) – ha votato perché il sindacato procedesse sulla strada dell’accordo per il rilancio produttivo dell’azienda. Fiom e Cgil, andando contro non solo a Fim e Uilm ma anche alle Rsu, si erano affrettate a dire che nulla sarebbe cambiato nel loro atteggiamento: nessun accordo e avanti con i ricorsi alla magistratura. Ma alla ex Bertone gli operai, anche quelli iscritti alla Fiom, hanno deciso diversamente e hanno firmato un accordo che suona come una sconfessione di tutta la di linea Fiom e Cgil. Un gruppo di operai ha anche scritto a Landini e Camusso per rivendicare il rispetto della democrazia sindacale e la fine della logica dei no. Insomma, il prologo che in casa Cgil non si sarebbero mai aspettati alla vigilia del loro sciopero! Ecco il testo dell’articolo pubblicato dal Corriere on line.
E’ stato firmato l’accordo che consentirà l’investimento della Fiat alla ex Bertone, oggi Officine Automobilistiche Grugliasco. L’intesa, che prevede dal primo gennaio 2012 l’applicazione del contratto di primo livelllo di Pomiogliano, è stata sottoscritta da Fim, Uilm e Fismic, mentre per la Fiom hanno firmato le Rsu. Il sì all’accordo arriva all’indomani del referendum in cui i voti favorevoli sono stati l’88,9%. Alla ex Bertone sono occupati circa 1100 lavoratori in cassa integrazione da sei anni.
FIOM, LA LETTERA DEI «RIBELLI» -L’accordo sull’organizzazione del lavoro allo stabilimento Fiat di Melfi è «trasparente» e «poteva e doveva essere firmato»: in una lettera inviata al segretario generale della Fiom, Maurizio Landini e al numero uno della Cgil, Susanna Camusso, 11 delegati «ribelli» della Fiom di Melfi (su un totale di 18 ) hanno chiesto di convocare una riunione per chiarire la posizione da tenere nello stabilimento . «Intendiamo evidenziare – si legge – l’atteggiamento contraddittorio tenuto sulla vicenda dal gruppo dirigente locale e nazionale della Fiom. Atteggiamento che ha messo in forte difficoltà la Rsu al cospetto dei lavoratori. Si tratta di un accordo trasparente, perfettibile certo, ma è un accordo che poteva e doveva essere firmato e che la Rsu ha deciso responsabilmente di firmare anche perchè legittimata a farlo, salvo poi subire la ritirata tattica imposto dal gruppo dirigente Fiom che non si capisce bene a chi risponda. Spiace ammettere che ancora una volta ha vinto la logica del no a prescindere dal merito delle questioni e, fatto ancora più grave, la dirigenza della Fiom ha di fatto esautorato la sua Rsu, violando il principio democratico della rappresentanza. Questa è la famosa democrazia sindacale di cui parla Landini? È il caso di ricordare al compagno Landini che la Rsu alla Sata si elegge e non si nomina e che i delegati rispondono soprattutto ai lavoratori-elettori». Infine i delegati hanno ribadito la richiesta di firmare l’accordo. «Landini e la Fiom – è scritto – non hanno sempre sostenuto che è la base quella che decide? È bene ricordare che ben 11 Rsu su 18 hanno dato indicazione contrarie a quello che è stato sostenuto nelle assemblee. Se è questa la democrazia che oggi viene indicata rifletteremo sul nostro futuro».