Caro Ministro, così proprio non va! Cgil Cisl e Uil accolgono il Ministro dell’Interno Roberto Maroni, in visita oggi pomeriggio a Brescia, con una lunga lettera sulle molteplici difficoltà che lo Stato crea ad immigrati e imprese. “Il sistema di norme e pratiche per i rinnovi dei permessi di soggiorno mette in serie e continue difficoltà sia i cittadini immigrati regolari, sia le imprese delle quali sono dipendenti – spiegano i Sindacati – perché senza permesso di soggiorno è impossibile perfezionare la pratica di assunzione, iscriversi all’anagrafe, al Servizio Sanitario, fare la patente di guida, ritornare al proprio Paese e poi tornare in Italia”.
Sono problemi legati ad un eccesso di burocrazia punitiva, ad una carenza degli organici mai sanata adeguatamente, ad un sistema flussi incapace di soddisfare le reali esigenze di una realtà economica e produttiva come quella bresciana, ma anche quelle di una società sempre più anziana in cui le badanti straniere costituiscono una risorsa irrinunciabile, anche per la supplenza al sistema di welfare pubblico che le famiglie si sono dovute inventare.
Nella lettera consegnata a Maroni e distribuita a tutti i passanti, Cgil Cisl e Uil di Brescia esprimono contrarietà all’introduzione del reato di clandestinità, che verrebbe punito con il carcere, come all’aggravante di clandestinità. Ma il sindacato manifesta anche “timori attorno a pratiche di controllo eccessive ed invasive della libertà individuale e della inviolabilità della persona, oltre che del domicilio, o il ripetersi, senza specifici motivi di allarme, di controlli dei luoghi pubblici frequentati dagli immigrati, soprattutto dei luoghi di preghiera”.
“Confidiamo nella sua attenzione a queste note – conclude la missiva di Cgil Cisl e Uil – che crediamo utili a ricercare e ad individuare risposte concrete a problemi rilevanti per tutta la società bresciana”.