A Brescia il 52% dei pensionati è costretto a vivere, ma meglio sarebbe dire sopravvivere, con una pensione che non supera i 500 Euro al mese. È questo il dato forse più eloquente che il Segretario generale della Cisl bresciana Renato Zaltieri ha sottoposto questa mattina al Prefetto nel corso dell’incontro che ha chiuso il presidio promosso dai Sindacati dei pensionati di Cgil Cisl e Uil in Palazzo Broletto. Quella di Brescia è stata una delle iniziative che le organizzazioni sindacali confederali hanno promosso contemporaneamente in tutte le città capoluogo di provincia per richiamare l’attenzione delle istituzioni e dell’opinione pubblica sul disagio sociale ed economico dei pensionati. Al Governo i pensionati chiedono un impegno più concreto nella rivalutazione delle pensioni e nell’approvazione della legge nazionale a sostegno delle persone non auto sufficienti e delle loro famiglie. Il Prefetto ha assicurato alla delegazione sindacale, della quale faceva parte anche la Segreteria della FNP Cisl di Brescia guidata dal Segretario generale Gianpaolo Festa, la sua partecipazione ai problemi evidenziati e il suo immediato impegno a far giungere al Ministero e alla Presidenza del Consiglio il documento consegnatogli da Cgil Cisl e Uil.
Prima del presidio in Palazzo Broletto una rappresentanza dei Pensionati dei sindacati confederali era stata ricevuta in Palazzo Loggia dal sindaco Paolo Corsini, mentre il presidente della Provincia Alberto Cavalli ha testimoniato la sua partecipazione all’iniziativa facendo visita ai manifestanti nel cortile della sede della Prefettura.
Secondo un indagine dell’Istat il 31% dei pensionati percepisce un importo compreso tra 500 e 1.000 euro, il 24% meno di 500 euro, il 23% un importo compreso tra 1.000 e 1.500 euro, il restante 22% supera i 1.500 euro mensili. I pensionati, nel 2005 erano 16,5 milioni, di cui 53% donne, anche se gli uomini assorbono il 56% del reddito da pensione complessivo. In media annua 16 mila euro per gli uomini, 11 mila per le donne. Nel 2005 il nostro Paese ha speso 215 miliardi di euro, pari al 15,2% (+02 punti percentuali rispetto al valore dell’indicatore calcolato per il 2004) del Pil, per le prestazioni pensionistiche, previdenziali e assistenziali. Il numero di prestazioni pensionistiche previdenziali e assistenziali è pari a 23,3 milioni, per un importo medio annuo di poco più di 9 mila euro, con un massimo per le pensioni di vecchiaia (quasi 12 mila euro) e un minimo per le pensioni di guerra (meno di 4 mila euro).