In Piazza Loggia c’era ancora l’eco della manifestazione per la sicurezza sul lavoro di poche ore prima quando è arrivata nel pomeriggio la notizia della morte di un operaio, a Nave.
La cronaca dice che si è staccato dall’elevatore il cestello in cui l’operaio era salito per sostituire le lampade di alcuni lampioni pubblici. Spetta ovviamente agli organi competenti verificare come si è svolta tutta l’operazione ed assumere iniziative conseguenti. “Ma qualcosa da dire e da ribadire da parte nostra c’è – afferma Daniela Manessi, Segretario generale della Flaei Cisl, la categoria dei lavoratori del settore elettrico – Noi ci siamo opposti alla destrutturazione dell’Enel che tradotta in uno slogan suona così: meno dipendenti, più appalti, riduzione degli investimenti. Ovviamente i bilanci rincuorano gli azionisti, e tutti a batter le mani. Ma di quello che succedeva realmente all’interno dell’azienda non è mai importato a nessuno: le ristrutturazioni a catena, manager esterni che duravano pochi mesi nell’incarico, parco mezzi obsoleto, esiguità del personale, mancanza di trasmissione della professionalità. Nonostante le nostre continue richieste di una maggior verifica delle applicazioni in ordine alle norme di sicurezza, anche da parte delle imprese, ad oggi non abbiamo riscontro di un impegno in tal senso. Tutto questo è estraneo all’incidente di ieri? Formalmente sì. Legalmente, probabilmente si! Ma a noi sembra che esso riproponga tutti gli interrogativi irrisolti di una vicenda che vede l’Enel ricorrere alle esternalizzazioni e alla perdita di qualsiasi controllo sui subappalti”.