Età pensionabile: serve gradualità
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Età pensionabile: serve gradualità

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Pubblicato il 4 Maggio 2007

In pensione a 58 anni dall’1 gennaio 2008. Secondo quanto riportato da alcune agenzie di stampa, sarebbe questa la proposta che il Governo presenterà ai sindacati nel tavolo di concertazione che si aprirà il 9 maggio. L’intenzione dell’Esecutivo sarebbe quella di rendere più morbido lo scalone, con una crescita graduale dell’età pensionabile di un anno ogni 18 mesi. In questo modo, dall’1 luglio 2009 l’uscita dall’impiego sarebbe a 59 anni e nel 2014 l’innalzamento arriverebbe a 62 anni. La proposta vorrebbe inoltre la revisione dei coefficienti di trasformazione del 6% a partire dal 2009, mantenendoli bloccati per donne, pensionati con i redditi minimi e chi ha maturato la pensione con i soli contributi. Ulteriori risorse sarebbero destinati agli ammortizzatori sociali, con l’aumento dell’indennità di disoccupazione e l’estensione della cigs anche alle imprese sotto i 15 dipendenti.

La proposta del Governo ha il pregio di sostituire lo scalone con gli scalini, ma non risponde ai requisiti posti dalla Cisl che propone, col sistema delle quote, un meccanismo più flessibile. Lo dice al Corriere della Sera il segretario generale aggiunto della Cisl, Pierpaolo Baretta, riaffermando la disponibilità del sindacato a un aumento graduale dell’età pensionabile, ma, aggiunge “non accogliamo mai bene proposte che non siano presentate ai tavoli perché alterano il clima del negoziato”. Secondo Baretta, inoltre, la gradualità va accentuata e bisogna evitare di andare oltre i 60 anni. Ribadisce poi la contrarietà del sindacato alla revisione dei coefficienti perché, spiega, i ragionamenti fatti nel ’95 al momento della legge Dini, si sono rivelati “errati sotto molti punti di vista”: l’immigrazione è cresciuta più del previsto e il mercato del lavoro è caratterizzato da molti periodi di lavoro atipico e di buco previdenziale che non erano stati immaginati. Infine, tornando alla riforma previdenziale, Baretta assicura che su questo tema il sindacato “è stato sempre molto unito” e lo sarà anche stavolta. (www.ildiariodellavoro.it)