Non solo per il salario. Sciopero nell’edilizia
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Non solo per il salario. Sciopero nell’edilizia

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Pubblicato il 14 Marzo 2006

Partecipazione al di là delle previsioni per lo sciopero di otto ore che oggi ha tenuto i lavoratori edili lontano dai cantieri. La decisione di incrociare le braccia è stata presa dai sindacati di categoria a causa della rottura delle trattative con l’Associazione degli imprenditori edili sul rinnovo del secondo biennio economico e sul contratto integrativo. Nonostante il settore delle costruzioni sia in continua crescita da oltre un decennio, i datori di lavoro negano ai lavoratori 81 euro di aumento in busta paga per il recupero salariale dovuto all’inflazione e 79 euro per l’incremento dell’elemento economico territoriale. Gli imprenditori inoltre con le loro proposte vogliono ostacolare il lavoro di verifica effettuato dal sindacato dei lavoratori e dagli organi preposti dello Stato, modificando le norme sulla mobilità dei lavoratori ed eliminando la responsabilità dell’impresa a cui viene affidato l’appalto nei riguardi dei lavoratori delle imprese subappaltatrici.

È stato dunque anche uno sciopero per una maggiore legalità nei cantieri, contro il lavoro nero e le irregolarità. La Filca Cisl ha rilanciato la sua proposta della “patente a punti” in edilizia, un documento attraverso il quale individuare una serie di criteri minimi da rispettare; un punto di partenza importante per la sicurezza dei lavoratori e la legalità delle imprese.