Previdenza complementare: così non va
TORNA INDIETRO

Previdenza complementare: così non va

< 1 min per leggere questo articolo

Pubblicato il 26 Luglio 2005

Le Parti Sociali hanno inviato al ministro del Welfare, Roberto Maroni, le osservazioni allo schema di provvedimento di attuazione della riforma della previdenza complementare. Secondo Confindustria, Confcommercio, Confartigianato, Confapi, Confservizi, Confesercenti, Confcooperative, Legacoop, Agci, Cna, Casartigiani, Claai, Confagricoltura, Coldiretti, Copagri, Cia, Confetra, Cgil, Cisl, Uil e Ugl, il provvedimento approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso primo luglio contiene  “interventi non rispondenti alle soluzioni prospettate dalle parti sociali nel documento comune sottoscritto lo scorso febbraio e per di più non conformi ai principi di delega (…) disconoscendo per più profili la centralità fino ad oggi attribuita dalla normativa speciale alla dimensione contrattuale e collettiva della previdenza complementare”.

Imprese e sindacati si rendono comunque disponibili al confronto con il Governo (incontro peraltro già fissato per il 27 luglio) “reputando tuttavia imprescindibile che vengano chiaramente definite le norme di funzionamento del sistema. Nessuna campagna informativa, per quanto attenta e capillare, potrà infatti garantire la piena libertà, consapevolezza ed autonomia delle scelte da parte del lavoratore ove non si attivi in attuazione di un sistema di regole semplici e chiare, soprattutto laddove – come nel caso del silenzio-assenso – dette scelte possano avvenire in forma tacita.”