“Rilanciare l’idea del lavoro non solo come risorsa ma anche come valore è un’impresa non facile, soprattutto per noi, in un momento in cui anche in Poste stiamo vivendo il dramma dei licenziamenti e della contrazione di personale a seguito della chiusura degli uffici postali o della riduzione dei servizi. E tutto ciò nonostante l’aumento dei ricavi di Poste S.p.A. sia stato di circa il 59%”. È questo un passaggio della relazione con cui Giovanni Punzi, Segretario generale del Sindacato Lavoratori Poste della Cisl, ha aperto ieri pomeriggio il Congresso del SLP CISL di Brescia. Una lunga disamina dei tanti problemi che preoccupano i lavoratori del settore, in stridente contrasto con la gioiosa immagine di Poste S.p.A. che la pubblicità è andata costruendo in questi ultimi anni.
“Anche se in modo velato – ha proseguito Punzi – le Poste sono inserite in un progetto politico ben preciso che è quello delle dismissioni. Dopo i condoni e la cartolizzazione, che non hanno prodotto gli effetti annunciati, il Governo pensa di far cassa vendendo i pacchetti azionari di aziende a partecipazione pubblica, come Poste per l’appunto”.
Per il Segretario generale dei postali della Cisl, i lavoratori devono andare fieri del contribuito al risanamento dell’Azienda che è arrivato dall’avere creduto nella ristrutturazione di Poste Italiane. Oggi però i sentimenti sono di rabbia e di stanchezza: “L’Azienda ha rafforzato una struttura verticistica che mortifica il sistema delle relazioni sindacali, che non valorizza il capitale umano, che a livello territoriale esaspera il confronto fino a far esplodere tensioni senza precedenti”.
Nel concreto Giovanni Punzi ha denunciato la mancanza di una politica occupazionale che garantisca copertura adeguata alle necessità del servizio postale, il ricorso sistematico dell’Azienda al lavoro precario e occasionale, la mancanza di sicurezza negli Uffici Postali, la decisione di esternalizzare i servizi con maggiori possibilità di utile.
In particolare, sulla questione dei servizio di recapito della corrispondenza, il Segretario del SLP CISL ha lanciato un allarme preciso: “Il settore del recapito, fino ad oggi, ha sofferto la mancanza di una vera politica di sviluppo da parte aziendale per non dire in modo brutale che è stato abbandonato a se stesso. Non solo è stato fatto poco, ma la situazione attuale della rete e le prospettive di sviluppo e di tenuta della nostra quota di mercato al momento della liberalizzazione totale che vi sarà a partire dal 2009, non sono certo rosee”.
Le dinamiche occupazionali nel settore del recapito sono state condizionate dai pronunciamenti della Magistratura sui ricorsi di tanti giovani precari, prima riassunti e poi, alla luce di appelli dell’Azienda, nuovamente licenziati. “A Brescia – ha detto Punzi – stiamo assistendo ad un balletto incredibile. A nostro avviso la stessa Azienda sta alimentando malumori e tensioni in merito a questo delicatissimo problema perché grazie al suo potere discrezionale sta ricorrendo in appello solo su alcune sentenze. Questo determina discriminazioni senza spiegazione e un conseguente innalzamento della tensione sociale. Auspichiamo pertanto un pronunciamento definitivo della suprema Corte di Cassazione al fine di consentire al Sindacato e all’Azienda di riappropriarsi della titolarità delle politiche occupazionali nel recapito e di conseguenza nel settore impiegatizio”. Si tratta di passaggi strategici urgenti visto che fino ad ora alla qualificazione e al potenziamento del servizio di recapito sono stati preferiti i servizi finanziari che hanno vissuto in questi anni un vero boom. Ma troppe sono ancora le lacune Aziendali che ricadono sui lavoratori in tema di responsabilità. “Il rischio cui vengono sottoposti i lavoratori che stanno allo sportello – ha aggiunto il Segretario dalla tribuna congressuale – è ancora eccessivo”.
Sulla questione dei contratti Punzi ha ribadito “l’impegno della Categoria a vigilare di più contro i tentativi dell’Azienda di individualizzare il rapporto con i lavoratori; nodo cruciale di questo attacco al sindacato è il momento del passaggio, ad esempio, al part time, dove l’Azienda impone condizioni limite nelle prestazioni, quali il distacco in uffici diversi da quello di origine. La prossima stagione contrattuale deve vederci impegnati, anche con accordi sperimentali, a far diventare materia di contrattazione decentrata la flessibilità degli orari a sostegno della conciliazione tra tempi di lavoro e tempi di vita”.
Chiudendo la sua relazione il Segretario generale dei lavoratori postali della Cisl ha ricordato che fino ad otto anni fa i temi congressuali erano quelli della trasformazione, del cambiamento, della discontinuità con il passato. “Allora chiedevamo con grande forza che si attivasse la SpA e che si chiudesse la vicenda intermedia dell’Ente Poste. Le nostre parole d’ordine erano: più mercato, più qualità, più crescita. Da oggi invece il nostro impegno sarà quello di dare valore al lavoro e alla partecipazione. Ci siamo schierati sempre e soltanto dalla parte di lavoratori e delle lavoratrici postali, rifiutando le soluzioni facili ed i compromessi di facciata. Accanto al giusto riconoscimento della qualità del lavoro, abbiamo sempre continuato a combattere (spesso da soli) per chiedere certezze, futuro, crescita per i lavoratori e per le loro famiglie. Sappiamo che rimane ancora molta strada da fare per essere punto di riferimento dei lavoratori del settore poste, che è un mondo complesso fatto di aziende piccole e grandi, di nuove funzioni e nuovi mercati e che richiede attenzione, intelligenza, passione, voglia di imparare e voglia di fare bene. Poste Italiane in questi anni ha pesantemente ridimensionato il proprio organico, ma resta la più grande Azienda pubblica italiana. Il nostro obiettivo è quello di consolidare il nostro ruolo di sindacato leader, sia sotto il profilo dei numeri sia sotto il profilo della competenza e dei contenuti”.
Sulla relazione congressuale si è aperto un largo e partecipato dibattito. L’elezione del nuovo Consiglio generale della Categoria ha portato alla successiva conferma di Giovanni Punzi alla guida del Sindacato Lavoratori Poste della Cisl, e alla elezione nella Segreteria di Massimo Di Bartolomeo e Mara Polato.