L’immigrazione non è un male da cui difendersi, ma una grande risorsa senza la quale il declino demografico e di sviluppo dell’Italia sarebbe inarrestabile. In questo senso vanno messi in opera tutti gli strumenti necessari a rendere funzionali al mercato del lavoro ed alla società intera le politiche dei flussi, di accoglimento e d’integrazione economica, sociale e culturale dei cittadini immigrati. Lo hanno ribadito Cgil, Cisl, Uil in un incontro convocato dalla Presidenza del Consiglio dei ministri con le parti sociali per valutare il documento di programmazione triennale del governo in materia di immigrazione. Nel corso dell’incontro i sindacati hanno espresso un giudizio totalmente negativo sul documento e ne hanno presentato uno proprio di valutazione e proposte. Queste alcune osservazioni avanzate:
- Il testo del documento governativo arriva con un anno di ritardo e poggia i propri cardini su di un regolamento d’attuazione ancora lontano dall’entrare in vigore;
- Il metodo di consultazione delle parti, oltre ad essere puramente formale, mette in luce un’ assoluta mancanza di volontà politica dell’Esecutivo a qualsiasi prassi sostanziale di confronto e di dialogo sociale;
- Nel merito il testo appare un assemblaggio confuso di dati generalmente non aggiornati, di non troppo buoni propositi, di spiegazioni tecnicismi che non pertinenti rispetto alla funzione di programmazione che dovrebbe invece avere il Documento.
- Lo strumento non appare idoneo a fornire le indicazioni ed i mezzi necessari ad affrontare il tema dell’immigrazione, di grandissima importanza per il futuro della nostra società, ma si basa pervicacemente su una supposta temporaneità del fenomeno e sull’illogico presupposto di doverlo arginare;
- Sono assenti, infatti, dal documento linee ed azioni programmatiche e previsionali sui flussi, sui fabbisogni di manodopera e sulle politiche per l’integrazione, con l’eccezione del piano sui CPT che è l’unica parte veramente programmatica del documento che noi non condividiamo, in quanto chiediamo il superamento di queste strutture.
- Volutamente nel documento sono state trascurate tutte le azioni tese a garantire l’accesso ai diritti civili degli immigrati attraverso il potenziamento degli uffici Consolari e dei Consigli Territoriali per l’immigrazione presso le Prefetture. L’assenza del Governo su queste problematiche determina la negazione di tutti i diritti stabiliti dalla Legge n. 40/98 (Turco-Napolitano).
- La funzione di programmazione delle politiche d’immigrazione è lo strumento più importante per governare il fenomeno ed è quindi assai più grave che il governo la eserciti con leggerezza e pressappochismo, prigioniero della logica proibizionista della legge Bossi-Fini.
Sul tema dell’emergenza immigrazione, Cgil Cisl e Uil, confermano la manifestazione nazionale già convocata a Roma per il 18 dicembre, giornata internazionale del migrante.